Sardegna B’NU:il vino ha un anima?

In arrivo B’NU …

 

 

“L’anima del vino dentro le bottiglie cantava una sera l’anima del vino:<< Uomo, caro diseredato, eccoti un canto pieno di luce e di fraternità da questa prigione di vetro e da sotto le vermiglie ceralacche!” C. Baudelaire

 

Dalle storie leggendarie dei favolosi vini della Borgogna, alle evocazioni narrative e cinematografiche, come l’  intinerante Sideways,  fotografiche come Bresson,  la cultura del vino da sempre ravviva e marchia lo spirito del nostro racconto collettivo.

 

 

“Si preparava una specie di festa: la casa era intonacata di fresco, il vino ed il pane pronti; pareva che Elias dovesse ritornare dagli studi, ed era con un certo orgoglio che i parenti, finita la sua disgrazia,lo aspettavano.” G.Deledda

 

Il vino ha un anima? Il vino è storia, arte, sapore, colore, profumo, sinestesia, luce e amore, dedizione e cura : per poeti, scrittori, cineasti è quindi spesso un mondo immaginifico, metafora dei legami tra le persone e tra le persone e i territori.

Indimenticabili le pagine di letteratura, le poesie, e i rimandi dei tanti autori sardi e non su questo particolare legame condiviso con la terra : tra i tanti il mondo evocato da J.Fante nella “Confraternita dell’uva”, o i tanti rimandi del nostro S.Atzeni in “Passavamo sulla terra leggeri”,   documentari incredibili come Mondovino di Nossiter.

 

 

“Il padre del villaggio sceglieva il terreno adatto e comandava i lavori di preparazione, nel mese del sole che asciuga l’uva e dà forza al vino. Il terreno doveva essere piano e grande quanto il villaggio. La grandezza del campo del rito era motivo d’orgoglio e di fierezza, per la gente del villaggio. Il rito era festa.” S.Atzeni

 

Un legame che nel mondo del vino si chiama anche “terroir”, insieme di elementi geologici (la terra), geografici, climatici e culturali che  rende  il vino prodotto nei diversi territori unico, una unicità frutto di una qualità che tantissimi eventi, dibattiti, itinerari ed esperienze stanno ponendo all’attenzione della collettività.

Questo anche nella nostra terra grazie a  iniziative come Le Strade del vino o i percorsi di qualità proposti da Giuseppe Marrone, solo per citarne alcune.

 

“L’episcopo disse: «Un vino delizioso e fresco. Voi non abitate in un palazzo ma la mensa è da re” S.Atzeni

 

Uno stimolo a interrogarci su questo mondo così ricco ce lo darà senza dubbio Binu, (vino in sardo) questo week end a Nuoro : primo Concorso Enologico Nazionale proposto congiuntamente dalle Camere di Commercio di Nuoro e Oristano con l’ intento di mettere in risalto il fascinoso mondo della produzione vinicola della nostra isola e non solo, nella nostra isola.

“Bevevano di continuo un vino chiaro resinato che aveva profumo di more…Offrimmo un banchetto,capre, meloni e un vino colore d’oro vecchio.” S.Atzeni

 

 

La Sardegna si è sempre raccolta grazie ai suoi saperi tradizionali intorno al rito della vendemmia, momento di partecipazione intorno a prodotti dalla forte personalità locale che da sempre hanno accompagnato le nostre tradizioni, la festa, il canto a tenore  ed il ballo tradizionale.

In collaborazione con l’ONAV(Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) Nuoro diviene luogo di incontro per viticoltori e produttori, cantine, commercianti, enologi e appassionati, wine lovers da tutta l’Italia che potranno condividere la conoscenza, e degustare i milgiori vini tipici della regione Sardegna, che ospita il concorso.

 

«Il vino mio ha vent’anni, è nero come sputo di seppia e forte come galoppo di cavallo»S Atzeni

 

 

Oristano ospiterà l’anno prossimo la seconda edizione di questo concorso che potrebbe non solo valorizzare le località produttrici, i vini, le modalità di fruizione, e la storia artigianale, ma anche rafforzare il legame tra il vino e la terra sarda, dando vita a un’offerta di esperienze di qualità con prodotti di qualità.

Città di Oristano che è protagonista tra le altre cose di un altra grande iniziativa enogastronomica che si lega alla creatività e alla condivisione :  il Cavatappi d’Idee e il concorso per artisti sulla Vernaccia.

Grazie alla partecipazione di famosi sommelier, che guideranno gli appassionati favorendone la degustazione delle tante eccellenze presenti con suggerimenti anche sull’accostamento al cibo.

 

 

La musica jazz di grandi autori come Gavino Murgia, il teatro, i laboratori favoriranno la creazione di un esperienza gustativa completa e interessante.

“I vini vanigliati sono peggiori della chirurgia plastica, perché questa ti lascia l’anima intatta: con gli aromi al contrario il vino perde l’anima.”da Mondovino

Sarà presente inoltre anche il regista Nossiter di Mondovino, per aprire un dibattito sulla produzione, sui pericoli dell’omologazione e della perdita di personalizzazione e qualità di questo prodotto.

 

 

Direi che il vino non sola ha un anima, ne ha tante, sfumate, affascinanti e complesse e che questo Binu può essere un’occasione per capirle.

 

“Il cibo non mancava neppure negli anni di carestia. Facevamo un vino colore del sangue,dolce al palato e portatore di sogni allegri. Nel settimo giorno del mese del vento che piega le querce incontravamo tutte le genti attorno alla fonte sacra e per sette giorni e sette notti mangiavamo, bevevamo, cantavamo e danzavamo in onore di Is. Cantare, suonare, danzare, coltivare, raccogliere mungere, intagliare, fondere, uccidere, morire,cantare, suonare, danzare era la nostra vita. Eravamo felici…” S.Atzeni

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