La Pasqua in Sardegna: tra fede, tradizione e teatralità

Pasqua. S'Incontru a Oliena
Processione di “S’incontru” a Oliena.

Pasqua in Sardegna: la settimana santa come occasione per conoscere i territori, le località naturalistiche, le tradizioni, i costumi e le peculiarità enogastronomiche. In una parola un viaggio per godere di momenti speciali.

Forse l’abbiamo detto già parecchie volte in queste pagine, ma non ci stanchiamo mai di ripetere che in Sardegna sono molteplici le tradizioni e i riti nati dal mescolarsi di tante culture diverse tra loro.

Una su tutte quella spagnola che si è fusa con le usanze dell’isola dando origine a consuetudini e cerimonie mistiche, profonde e al quanto coinvolgenti.

Così è anche per la Settimana Santa in Sardegna: esperienza unica e talmente suggestiva da lasciare sempre senza fiato (anche i non credenti) per la sua forza e l’intensità delle processioni, dei rituali e dei momenti che ripercorrono passo passo le ultime ore di Gesù Cristo.

La Settimana Santa in Sardegna 2018

Sull’isola sono decine i paesi e le rispettive Chiese che durante i giorni di Pasqua si trasformano in veri e propri teatri in cui persone comuni diventano attori preparati e seri e, assieme a vecchie statue, recitano scene antiche 2000 anni con devozione, sentimento e una forte spiritualità.

“Sa Chida Santa” , come viene chiamata  in lingua sarda, inizia con la Domenica delle Palme, quando una lunga processione di fedeli precorre le vie dei paesi con in mano piccole e grandi palme intrecciate e lavorate da abili mani.

Domenica della Palme a Desulo by Antonella Fanello.

Ci sono poi le processioni dei Misteri composte da uomini incappucciati e vestiti di bianco, in alcuni paesi a piedi scalzi. Ma, ancor più emozionante è la Lavanda dei piedi: il sacerdote, durante la messa, con un mazzetto di menta, ripete il gesto fatto da Gesù il giorno dell’Ultima Cena quando lavò i piedi ai suoi discepoli.

Il massimo del magnetismo si raggiunge, però, con i toccanti e piuttosto commoventi riti della Crocifissione, dove la statua di Gesù viene veramente messa sulla croce per poi essere deposta, che prendono il nome di “S’Incravamentu” e “Su Scravamentu“, dal dialetto ‘cravare’ cioè infilare con forza.

I due rituali, lunghi e intensi, indicano quindi gli attimi in cui mani e piedi di Gesù Cristo furono trapassati con forza da lunghi chiodi e successivamente, quando lui morì, questi stessi chiodi vennero tolti e lui fu posto nella grotta.

 

 

Infine, la Domenica di Pasqua, giorno della Resurrezione, la statua di Gesù Risorto incontra quella della Madonna, in una processione che culmina con “S’Incontru” per le vie dei paesi.  Famosa e poetica la processione di Oliena dove assistere a questo mistico incontro, tra i colori dei bellissimi scialli dei costumi tradizionali e qualche sparo di saluto.

Durante le sacre rappresentazioni le Confraternite giocano un ruolo fondamentale nell’organizzazione e realizzazione dei vari rituali “sfilano nei loro suggestivi costumi, intonando canti religiosi in latino e sardo, le cui origini risalgono anche al Medioevo”. Fonte.

 

 

I paesi in cui è possibile assistere e prendere parte a questi suggestivi e stupendi riti sono molteplici. Castelsardo, Santulussurgiu, Scano Montiferru, Oliena, Cagliari, Orosei, Cuglieri, Alghero sono solo alcuni, quelli più noti.

  • Trascorrere una serena Pasqua e Pasquetta in Sardegna nel 2018.

Una bella occasione per attraversare la nostra isola e regalarsi  un’esperienza indimenticablile, approfittando delle tantissime tradizioni enogastronomiche.

 

La Pasquetta è infatti un bellissimo momento per organizzare delle gite e delle escursioni per visitare le bellissime località della nostra isola.

Qualche esempio ?

Sarebbe bello visitare lo stupendo borgo di Bosa o il paese di Orgosolo per ammirare i Murales e bere del buon cannonau accompagnato dall’assaggio delle carni cucinate secondo tradizione.

Veduta di Bosa e del suo castello.

Per non parlare della bellissima sensazione di perdersi per le strade lungo la costa godendo del primo tepore primaverile, della vista del mare e dei profumi della Primavera in compagnia di familiari e amici.

 

A ogni sosta la proiezione di uno spettacolo della natura.

Gita in Sardegna

La Pasqua in Sardegna: tra fede, tradizione e teatralità

Per organizzare un viaggio non ci resta che suggerirvi di scegliere una delle tante bellissime strutture della nostra isola. Una struttura adatta alle vostre esigenze del momento. Potrebbe essere un Villaggio in Sardegna, un Hotel in Sardegna o magari un Residence della Sardegna.

Potrebbe essere un Hotel di Design o Boutique Hotel piuttosto che un Hotel Charme. E per completare il tutto potreste contattare uno dei nostri Travel Angels pronti a consigliarvi escursioni da svolgere in tutto il territorio.

3 Comments on “La Pasqua in Sardegna: tra fede, tradizione e teatralità”

  1. Nel ’85 feci un viaggio in Sardegna. Mi ricordo ancora la bellezza del paese di Orgosolo e dei suoi Murales. Quest’anno, dopo tanto tempo, tornerò con la mia famiglia e abbiamo tante mete in programma nella costa occidentale, in particolare Bosa!

  2. Grazie Lucia per questa bella testimonianza di affetto verso la nostra isola. Orgosolo è stupenda e ai murales abbiamo anche dedicato un post del nostro blog: https://www.portalesardegna.com/blog/nullacomelasardegna/la-sardegna-aperta-al-mondo-che-parla-con-muri-colorati/ .

    Troverai anche molti post sulla Costa Occidentale e devo dire che Bosa è una meta stupenda da visitare con la famiglia. Uno dei borghi più belli di Italia.

    A presto e buona Sardegna 😉

  3. Ci piacerebbe tornare ad Oliena per questo evento, abbiamo avuto modo di apprezzare il paese durante l’autunno in Barbagia e ci è rimasta nel cuore. Chissà, forse per le festività pasquali potremmo tornare sull’isola.

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