Le pietre dei miei viaggi in Sardegna

 

“Per alcuni sono solo vecchi sassi, per altri una breccia nel muro della Storia che permette di guardare indietro e ricostruire la vita e lo splendore di imperi passati.” Monica Viaggi e Baci.

L’iniziativa mensile dell’amica Monica di Viaggi e Baci mi porta a pensare alle pietre dei viaggi all’interno della nostra isola…Le pietre della mia Sardegna, infatti, evocano tante cose insieme, nel ricordo come nell’immaginazione.

Sono itinerari impressi nella memoria fatti di incontri con rocce dalla forma magica, o la piacevole sensazione del tatto a contatto con i ciottoli lisci e perfetti scaldati dal sole, o la visione di muretti a secco che come fossero cerniere legano le tante campagne fra loro.

O la curiosità e la sorpresa dell’infanzia… quando si camminava per ore e ci si imbatteva in grandi rocce tonde, scavate, forse un tempo abitate.

 

 

Si usa dire riguardo a qualcosa di mutevole: “non è scolpito nella pietra”, eppure anche la pietra cambia, viene erosa, si trasforma, spesso viene lavorata, a volte suona e regala una strana sensazione di dinamismo e staticità insieme…

Un mutamento continuo che ci ha regalato fiordi, massicci calcarei, grotte, graniti e basalti, “tafoni” dalle forme curiose, ossidianaun processo naturale favoloso che che lega il territorio alle sue pietre e le sue pietre alle testimonianze della storia …

In una regione tempestata da tantissimi nuraghi, patrimonio mondiale dell’umanità, è facile imbattersi in pietre speciali che emanano la potente sensazione di un viaggio lontanissimo nel tempo e nello spazio…

 

 

Una storia che ci scorre vicina e di cui spesso non riusciamo a cogliere la magia, come quando scorgiamo distrattamente dalle nostre auto un nuraghe e ne diamo per scontata la bellezza e la presenza…

“nella mia bocca colori di pietre lontane fino al cuore e al sole. Sarebbe semplice piantarsi come magnolie lungomare e poi scolpire templi e navi, essere roccia che osserva in silenzio  la magia del mondo, testimone di secoli di cambiamenti   …”

Vorrei regalare a questa iniziativa delle “pietre dei miei viaggi”  tre momenti wow “scolpiti” nella memoria, legati alla riscoperta del territorio e alla potente interrogazione interiore che alcune di questi monumenti particolari mi hanno suscitato …La visita di siti archeologici di sicuro fascino…dei quali allego le foto e i link per un maggiore approfondimento informativo.

 

Momento wow scolpito nella memoria numero uno

Sulla strada Nuoro-Siniscola dopo il bivio per Dorgali ci si addentra nella campagna e dopo un piccolo sentiero ti ritrovi a ammirare la bellissima tomba dei giganti S’Ena e Thomes, scenografico e suggestivo monumento funebre.

 

 

La cosa strana è che al rispetto per questo luogo di culto si aggiunge il pensiero bizzarro che sia la casa di un essere benevolo e potentissimo capace di prodigi meravigliosi, ma questa è una visione frutto della fantasia …

Ricordo la vista  della stele e della camera sepolcrale, il silenzio intorno, lo stupore per queste pietre ricche di magia che sembrerebbero pronte a ospitare un sogno enorme…

 

Momento wow scolpito nella memoria numero due

Presso Orune, in piena Barbagia, poco lontano dal paese si arriva a un punto di accoglienza con una piccola esposizione sulla località e una guida che ti illustra un sentiero naturalistico ricco di informazioni sulla flora e sulla fauna e che conduce alla fonte sacra di Su Tempiesu.

 

 

Faccio il sentiero con la piccola Martina sulle spalle, arrivo di fronte a questo tempio che risale all’età del bronzo (età nuragica), e nei cui pressi sono stati ritrovati parecchi elementi votivi.

La perfezione di questo monumento è incredibile se si pensa alla sua antichissima origine.

Ancora oggi trasmette tutta la magia del passato e i blocchi di basalto sembrano perfetti, degno omaggio per  quell’acqua così importante adesso come allora per la comunità.

 

 

Per un’istante mi sembra di capire perché questo luogo fosse ritenuto capace di effetti benefici.

 

Momento wow scolpito nella memoria numero tre

Decidiamo con un gruppo di amici di prendere l’auto e percorrere la strada 131, direzione Sassari, dove ci aspetta un’area storica di grande importanza.

Il villaggio nuragico di Santa Cristina è un sito archeologico di rara bellezza e si trova presso il Comune di Paulilatino. Il sito prende il nome dalla chiesa campestre di Santa Cristina.

 

 

Quattordici ettari immersi nella natura ricca di fonti d’acqua e ulivi secolari, un santuario nuragico, la bellezza del tempio a pozzo.E’ incredibile la precisione di queste scale, la perfetta armonia di queste pietre in basalto che sembrano legate al cielo e alla terra in un equilibrio perfetto.

 

 

Il Tempio di epoca nuragica è accompagnato dalla presenza di una capanna delle riunioni, un recinto e altre capanne più piccole, legato al culto delle acque è localizzato in un interessante posizione dal punto di vista astronomico ..

Il villaggio nuragico adiacente presenta invece un nuraghe mono-torre e una capanna allungata ancora intatta ai lati.

 

“come scatola sonante la preghiera della sera è acqua che scorre e come una luce svela, pianure impensabili, alberi meravigliosi, distese di ginestre magiche, pietre a torre fiere e maestose che indicano la strada per le  stelle della notte ”

 

Ancora si studia per capire al meglio l’origine, la funzione, l importanza di questi monumenti e  resta fortissima di fronte ad essi la sensazione potente che appartengano a noi, alla nostra anima, che siano parte di noi.

Quel basalto di origine vulcanica che spesso veniva usato per costruirli sembra essere la metafora di questo divenire continuo che lega uomini e territori e in un processo misterioso li caratterizza …. quella sensazione di staticità e movimento insieme che ci procura tanto stupore …

 

 

“Per alcuni sono solo vecchi sassi, per altri una magica chiamata dal passato, una visione del presente che ti sussurra dentro il mistero della terra …” Iuba

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