Tra miniere e isole di zucchero per conoscere un importante passato

 

“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata.” Albert Einstein

 

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Se in un post precedente vi abbiamo dato qualche suggerimento per visitare e scoprire la Barbagia e il suo splendido territorio, questa volta vogliamo parlarvi di un altro angolo di Sardegna capace di lasciarvi senza fiato e parole per la sua bellezza e magia.

Spostiamoci nella costa sud occidentale dell’isola, in modo particolare nella zona di Buggerru, dove è possibile passare un fine settimana indimenticabile visitando le sue bellezze paesaggistiche e storiche.

Buggerru è noto per la presenza di vecchie miniere di carbone che conservano, tra i tunnel e le pareti rocciose, vecchi ricordi e racconti del passato, fondamentali e di considerevole importanza per le persone del luogo e per l’intera isola.

Infatti, non tutti sanno che il primo sciopero nazionale in Italia partì proprio da qui, grazie ai minatori sardi che rivendicavano il miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro e un aumento dei salari.

Fu realizzata un’ondata di scioperi nei primi mesi del 1904, ma il 7 maggio si verificò un grave incidente che costò la vita a quattro minatori.

La protesta continuò imperterrita fino a settembre. Il 4, gli operai riuniti di fronte alla sede della direzione generale della miniera, protestavano e sostenevano la delegazione sindacale impegnata nelle trattative.

Ma, i titolari della ditta chiamarono l’esercito che sparò sui manifestanti causando la morte di tre di essi e ferendone molti altri.

La risposta degli operai di tutte le categorie del resto d’Italia non tardò ad arrivare e si diede vita al primo sciopero nazionale!

 

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Per non dimenticare questa giornata e il duro e faticoso lavoro di migliaia di uomini, è stato dedicato a essi il Museo del minatore, simbolo del paese.

Ma il territorio di Buggerru nasconde altre bellezze paesaggistiche, scopriamole insieme!!

Da non perdere per la loro importanza geo-mineraria e archeologica-industriale, le miniere, visitabili a bordo dei vecchi carrelli porta-carbone.

A ciò si unisce un ambiente eccezionale e caratteristico, fatto di bellissime e lunghe spiagge circondate da alte falesie che rendono la costa stupendamente suggestiva.

 

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Alcuni consigli e luoghi da vedere assolutamente e da contemplare con il massimo rispetto.

Cala Domestica. Qui confluiscono due piccoli torrenti che hanno dato origine a due spiaggette messe in comunicazione da una galleria artificiale. La più piccola, difesa dal maestrale, era utilizzata per l’imbarco del minerale che veniva trasportato a Carloforte.

 

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Mentre, come un’enorme zolletta di zucchero, immersa in un mare dalla tonalità azzurre e verdi, c’è la magnifica isola Pan di Zucchero, di fronte all’omonima spiaggia, nell’insenatura di Masua.

L’isola, con due grandi archi all’interno che creano fenomeni carsici e gallerie, si è formata con la continua erosione e l’allontanamento della terraferma di Punta Is Cicalas.

 

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Per gli appassionati di storia: il Tempio di Antas, antico luogo di culto punico-romano dedicato all’adorazione del dio sardo Sardus Pater Babai.

Il tempio si trova vicino al paese di Fluminimaggiore, in una zona in cui risedettero, tantissimo tempo fa, cartaginesi e romani, attirati dagli abbondanti giacimenti di piombo e ferro.

 

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Tutt’attorno sono presenti anche una piccola necropoli, i resti di un antico villaggio nuragico, le cave romane, da cui si estraevano i massi calcarei usati per realizzare il tempio, e un antico sentiero che unisce l’area archeologica a una grotta dove si pensa venisse praticato il culto dell’acqua.

Sempre sulla Costa Ovest della Sardegna vi consigliamo questo post.

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di Giulia Madau

One Comment on “Tra miniere e isole di zucchero per conoscere un importante passato”

  1. La Costa Ovest della Sardegna è entrata nel mio cuore da tempo in seguito ad alcuni viaggi in auto e ad alcune escursioni trekking. Tantissime calette e paesaggi favolosi che hanno un fascino visivo emozionale dirompente :-)))

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