Sardegna Time Mask:che il tempo delle maschere abbia inizio

 

 

“Ci sono percorsi nella notte/fino alle case dipinte,e strette di mano/storie di viandanti ..

ci sono ceneri al cielo/fino agli occhi più lontani/e ciottoli da conoscere/in un mare di stradine

ci sono maschere/e cuori di legno scuro/che battono al buio,/e suonano gli incanti

ci sono cerchi in tondo/di musica e ballo/e bocche aperte,/colorate di febbraio

ci sono vecchi/scolpiti intorno ai fuochi/e consigli,/per vivere le feste da padroni

ci sono vetri luccicanti/e ombre di contorno/mani calde,/e pane odoroso di antico

ci sono stelle/e luci da tavola/coltelli e fuochi,/per il vino dei saluti

ci sono sorrisi alcolici/e colori pastello/mandorli in fiore/sciolti nel caffè

ci sono ricordi/di campane sonanti,/e scarpe vecchie/che saltano insieme

ci sono disegni/di storie lontanissime,/e parole cucite assieme/intorno al camino

ci sono facce/che si avvicinano lente/e si promettono la vita,/almeno per un minuto

ci sono vesti di animali/e le loro carni/uomini animali/che danzano e suonano,/cuciti assieme/dalla magia dei boschi

ci sono passi di ritorno/per il paese/e sensazioni/di piacevole quiete…

ci sono percorsi nella notte/fino a case dormienti/pronte ad accogliere anime serene/sazie di colori.”

di Giovanni Sedda

 

 

Racconti di Sardegna

Nulla è come la Sardegna, quando si prova quella sensazione di stupore continuo che ti ricollega alla meraviglia del mondo, vissuta ovunque mentre si sperimenta la bellezza.

A volte nascono strani incroci : ricordo che quando correvo lungo le spiagge del Sud Sardegna, ascoltavo spesso musiche australiane e ritmi aborigeni. Una volta in Australia, incantato dai tantissimi paesaggi, amavo invece correre con le vibrazioni uniche dei Canti a Tenore, i miei amici dell’Associazione Populos, nelle orecchie.

Che strano mix di immagini “live” e ricordate nello stesso istante ! Mi veniva spesso in mente il Carnevale della Sardegna, e le sue maschere, e l’atmosfera magica in cui tutto è  immerso.

Al di la della storia, della tradizione, quello che resta impresso, è infatti, un enorme carico di emozioni.Tornato in terra sarda volli subito sperimentare il carnevale, e fu un viaggio meraviglioso e sensoriale, di sinestesia e simboli.

 

 

A Mamoiada come ad Ottana, od in altri paesi vivevo il tempo delle maschere.

La macchina “macinava” i chilometri e durante il percorso registravo le sensazioni provate: è così che scrissi “Time Mask”, a matita sul taccuino nero, con i piedi fuori dal finestrino, accomodato ad ammirare notti invernali, e con in bocca il sapore della mia infanzia.

La radio mandava canti a TenoreGavino Murgia, e tutto di un tratto avevo trascritto le mie esperienze di Carnevale su carta.

Oggi le regalo al blog sotto forma di versi e di foto del bravissimo e sensibilissimo Matteo Setzu, innamorato della Sardegna come me, ma soprattutto innamorato dei riti e delle tradizioni delle nostre maschere, il fotografo del Carnevale Sardegna.

Maschere che sono forse riflesso delle tante anime che viviamo ed abitiamo, un simbolo della complessità degli uomini e della varietà delle loro espressioni emozionali.

Nulla come la Sardegna anche per questi inverni condivisi e mascherati, che il tempo delle maschere abbia inizio 🙂

 

2 Comments on “Sardegna Time Mask:che il tempo delle maschere abbia inizio”

  1. Bellissimo questo post! E capisco la sensazione di appartenere a qualcosa che si prova, anche quando lontani, nel sentire, vedere, ricordare qualcosa che sa di Terra e di Casa.
    A Novembre sono stata al Museo delle Maschere di Mamoiada: alcuni significati dei colori e degli accessori li conoscevo, per altri…è stato un viaggio bellissimo, sospeso tra riti pagani e religiosi. Mi affascina questa spiritualità ibrida e mi rassicura vedere che tanti di noi si emozionano ancora di fronte ai simboli della nostra cultura!

  2. Grazie Stefania per la partecipazione :-)) Forse abbiamo un’ occasione irripetibile nel turismo come in altri settori, quella di provare ad utilizzare un linguaggio simbolico, dare spazio alle tante sfumature della nostra lingua, trovare l’innesco emozionale tramite parole simboli immagini che si raccordino con le nostre emozioni. Di suo la nostra terra, come tutte le terre ricche di tradizione e storia ci offre una tela ampia e affascinante in cui lasciare la nostra testimonianza attiva e partecipata :-)))

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