Halloween in Sardegna.Che bello “Su Mortu Mortu”

 

“Che belli i miei ricordi di bambina.. quando con un sacchetto sulle spalle, di solito una vecchia federa per cuscino, uscivo…”

 

Se avete pensato ad un itinerario di Vacanze in Sardegna culturali, naturalistiche e di scoperta delle tradizioni dell’ isola questo potrebbe essere un fine “settimana lungo” da sfruttare per regalarsi emozioni e ricordi speciali .

Questo week end ricco di eventi in tutta l’ isola prosegue infatti  fino alla commemorazione dei defunti, giornata che verrà celebrata con le tipiche tradizioni dei territori e che dal 1° al 4 novembre vedrà l’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna impegnato nel regalare  a tutti i bimbi che visiteranno a Nuoro il Museo Deleddiano dolci, frutta secca, caramelle, ovvero  l’offerta tipica per la richiesta  dei bambini detta “su mortu mortu”.

 

“i bambini del vicinato, a bussare di casa in casa per chiedere “su mortu mortu”. Ed era una gran festa!”

 

Halloween in Sardegna? Che bello “Su Mortu Mortu” 🙂 di Sabrina Brandone

Anche in Sardegna si avvicina la ricorrenza di Ognissanti e la commemorazione dei defunti. Ormai da diversi anni dilaga anche qui nell’Isola l’americana Halloween (probabilmente di dimenticate e stravolte nobili origini celtiche) e già se ne vedono i richiami nelle città…

Botteghe e negozi imbastiti ad hoc con zucche di tutte le forme e dimensioni, con streghe volanti in cielo ed in terra.. e il classico color arancione che padroneggia su tutti e tutto.

Halloween è certamente la festa dei morti più famosa al mondo, che ha conquistato milioni di persone su tutto il pianeta terra.. e non solo!

E’ una ricorrenza dalle origini antichissime, tipica della cultura dei popoli del Nord Europa. Ma non è l’unica manifestazione dell’antico culto delle anime dei morti. In Sardegna la celebrazione dell’antico culto delle anime dei morti ha qualche aspetto in comune con la Festa delle Streghe.

Nella  nostra lingua questa ricorrenza è definita con diversi nomi, in base alle zone in cui si celebra: Su ‘ene ‘e sas animas, Is Animeddas, Peti arina, Peti cocone e Su Mortu Mortu. Nomi diversi, ma la sostanza non cambia!

Per fortuna, dopo qualche anno di disorientamento, nella nostra amata Sardegna c’è stato un nostalgico ritorno alle origini: è riapparsa infatti, la voglia di riappropriarsi della propria tradizione e delle proprie radici.

Queste ricorrenze nella nostra isola erano e sono tuttora molto sentite, intrise di riti pagani, carità cristiana e di leggende raccontate intorno a su fochile, di quelle che i bambini ascoltavano rapiti, tra tanta curiosità e paura.

E sono proprio i bambini che la mattina bussano alle porte delle case per chiedere dolci e regalini con cui riempire i loro sacchetti, tutti insieme o da soli, dopo una misteriosa notte di attesa. La notte durante la quale le tavole delle case restavano imbandite  perché si pensava  che i defunti ritornassero per un buon pasto.

 

 

Su mortu mortu”, “ ‘arina ‘arina”, “carki cosa po sas animas”, “su bene de sas animas” esclamano i bambini a seconda della loro lingua e tradizione. Come una formula magica, un “apriti sesamo” che li riempie di papassinos, dolci vari, arance, noci, melagrane, mandorle, mele cotogne.

Che belli i miei ricordi di bambina.. quando con un sacchetto sulle spalle, di solito una vecchia federa per cuscino, uscivo assieme ai miei cuginetti e i bambini del vicinato, a bussare di casa in casa per chiedere “su mortu mortu”. Ed era una gran festa!

Da ricordare anche su Prugadoriu di Seui altra tradizionale fresta sul culto delle anime che vede sempre protagonisti i bambini di casa in casa, a chiedere un’offerta, ma questa volta per le anime del purgatorio!

E si, perché anche in Sardegna la mattina del giorno dei morti i bambini vanno di porta in porta a chiedere piccole offerte ricevendo in dono dolcetti fatti in casa, come i papassinos, ma anche fave, fichi secchi, mandorle, uva passa. S.B.

 

“Dolcetto o scherzetto, Su ‘ene ‘e sas animas, Is Animeddas, Peti arina, Peti cocone, Su Mortu Mortu ” in qualunque modo lo si  chieda la speranza è che le sacche dei giovani amici siano belle piene 🙂


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