Un giro sull’Isola dell’Asinara in compagnia di asinelli bianchi e gabbiani

 

Asinara. by Fabio Ronchetti.

Un’isola nell’isola, un’oasi di pace e bellezze nel paradiso di Sardegna.

È la magnifica Isola dell’Asinara che, lambita da un mare cristallino dalle tonalità blu e celesti, se ne sta calma e tranquilla nella costa nord-occidentale, di fronte al golfo omonimo, con le sue immobili rocce scistose e granitiche che nascondono una storia interessante e curiosa, ma anche un po’ triste.

Durante la Prima Guerra Mondiale, infatti, essa fu utilizzata come campo di concentramento e di cura per prigionieri di guerra, negli anni ‘30come sanatorio giudiziario, e, dal 1977 come carcere di massima sicurezza in cui vennero internati brigatisti e mafiosi.

Ora l’isola è Parco Nazionale e Area Marina Protetta, con diversi modalità e itinerari per visitarla scoprendo ogni sua meraviglia.

La stagione più adatta per fare un giro e trascorrere qualche giorno completamente immersi nella natura è sicuramente la primavera, quando l’isola offre il meglio di sé. L’accesso all’isola è regolato e protetto.

È possibile realizzare delle visite guidate collettive sul trenino o sul bus, sul fuoristrada, in barca a vela, a cavallo, a piedi o in bicicletta nei sentieri tematici tracciati.

Alcune zone sono libere, mentre altre sono soggette a divieto d’accesso a causa del loro alto e importante valor paesaggistico.

L’Asinara si presenta con coste alte e frastagliate intervallate da uniche e stupende spiagge come cala Arena, Cala Sabina, cala Sant’Andrea e moltissime altre.

Asinara Macchia Mediterranea

 

La prima, posta nell’estremo nord dell’isola, quasi a Punta Scorno, è caratterizzata da sabbia rosa ed essendo sotto massima tutela ambientale (purtroppo o per fortuna) il suo accesso è interdetto.

La seconda è, forse, la spiaggia più nota grazie a un mare limpido e a una spiaggia bellissima che digrada verso suggestivi fondali, perfetti per gli appassionati di snorkeling.  Alle sue spalle una folta macchia mediterranea completa il magnifico scenario.

L’ultima cala è incastonata tra le rocce granitiche e, oltre a essere di rara bellezza, è di primaria importanza dal punto di vista ornitologico, in quanto è il rifugio del gabbiano corso che costruisce il suo nido proprio in questo pezzo di costa.

Gabbiano vola su Asinara

Presa da qui

Gli altri simpatici animali presenti allo stato brado sono gli asinelli bianchi. Molto simili agli asinelli sardi, differiscono da essi per l’altezza di circa 90 cm, per la testa pesante e il collo corto, gli arti sottili e robusti.

Il loro manto è folto, poco setoloso e morbido. La pelle è rosa mentre l’iride è celeste, queste ultime due caratteristiche sono causate dal gene dell’albinismo responsabile della fotofobia che causa agli asinelli bianchi una tipica camminata incerta.

Asino Bianco Asinara Presa da qui.

Un’ultima curiosità dell’isola riguarda il suo castello. Esso fu probabilmente fatto edificare dalla nobile famiglia dei Malaspina.

Successivamente, secondo una leggenda, fu dimora del pirata Barba Rossa, da cui l’omonima cala nei pressi di Fornelli. La struttura è completamente costituita da granito con travature lignee nell’immediato ingresso.

Dall’Isola dell’Asinara si possono ammirare, inoltre, vivaci albe e romantici tramonti che lasceranno senza fiato anche il cuore più duro.

Per avere maggiori informazioni sull’isola visita il sito del Parco Nazionale.

Da qui poi è un attimo arrivare a Stintino o Castelsardo. Scopri sul nostro sito le offerte per un viaggio nella nostra terra e magari un Hotel della Sardegna della zona Nord che ti permetta di creare un viaggio esperienza indimenticabile che comprenda anche una tappa all’Asinara.

 

di Giulia Madau

One Comment on “Un giro sull’Isola dell’Asinara in compagnia di asinelli bianchi e gabbiani”

  1. Un luogo magico, evocativo e suggestivo. Un luogo che si vorrebbe sempre libero e incontaminato, e i cui unici prigionieri siano solo gli innamorati di tanta bellezza, disposti ad incatenarsi per qualche ora alle sensazioni benefiche di un escursione rigenerante 🙂

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