Bto 2012 step 2: where the hell is Italy?

 

“Era come se vedesse, con gli occhi di un cartografo, quella scia di piscine, quel ruscello semi-sotterraneo che si snodava attraverso la contea”. da “Il Nuotatore” di J. Cheever

 

 

Il Turismo vive di  fiducia e visioni. Bello aver esordito con una manifestazione di fiducia. La #Bto2012 è iniziata in Main Hall con un video di fiducia verso la Bto.Sono stati poi riassunti in 6 topic i tanti contenuti :Ecommerce, Mobile and Apps, Social Commerce, Social Media, Reputation, L’Italia come Brand Paese.

Questi si sono collegati nella mia mente grazie a un un filo comune fondato su valori come  l’ascolto, la propensione alle relazioni, la qualità del prodotto, il racconto, l’intelligibilità.

Solidarietà: gli albergatori del Ravennate premiati con il “Toscana loves Emilia” per aver ospitato nelle loro strutture gli sfollati del terremoto che ha colpito l’Emilia. Anche da questo mood simbolico parte la costruzione di un nuovo brand paese.

 

Durante la presentazione della annuale ricerca Country Brand Index di Futurebrand mi è sembrato di scorgere una conferma del concetto della “finestra rotta”: la nostra identità deriva anche dall’immagine del nostro paese.

L’Italia perde molte posizioni su tanti settori mantenendosi forte su arte, cultura e cibo(eredità del passato). Non ci resta che amarla e costruire con volontà se vogliamo che cresca e venga apprezzata dai viaggiatori.

Come si pone oggi  l’italiano rispetto al rapporto Ambrosetti di qualche anno fa che lo vedeva in buona percentuale ostile al turista e poco interessato a lavorare nel mondo del Turismo ?

I viaggiatori sentono l’amore che i territori ricevono da chi li vive quotidianamente e lo valutano come un asset. Abbiamo bisogno di formazione, monitoraggio e un marketing etico, e come detto da Iabichino di una#promessa Italia, un laboratorio sintetizzato su Twitter come #twitaly

 

Come possiamo monitorare la reputazione del nostro paese, dei nostri territori ?

 

 

Interessanti da questo punto di vista alcuni momenti BTO : il Maremma Index presentato da ReviewPro e l’analisi netnografica legata all’antropologia presentata per parlare della presenza dei Travel Bloggers Unite in Umbria.

Nel panel “This land is Your Land” il Caso Australia, esempio felice non casuale.

Frutto di piani pluriennali a partire dalla National Tourism Strategy del 92 fondata sulla sostenibilità e la National Ecotourism Strategy del 94, tra le prime strategie integrate di ecoturismo con utilizzo di video didattici, ricerche di mercato, programmi di ecocertificazione e centinaia di prodotti certificati tra tour, attrazioni e ricettivi.

O il Tourism White Paper del 2003 che fissa standard, cura del basic, formazione dei cittadini, favorisce il network e ci incastona sopra campagne comunicative studiate e emozionalmente impattanti.

Where The Hell is Matt ci domandavamo in un video che ha spopolato per entusiasmo e forza virale, e Where The Hell is Australia era anche una campagna promozionale di Tourism Australia studiata per mtv Italia e quindi molto profilata , seguita da “So where the bloody hell are you?” del 2006.

E in Italia ? Da segnalare il video della Mini Matera che mi ha emozionato per potenza evocativa.

 

 

Un presepe laico con gli uomini in movimento piccoli e integrati alla città che mi ha ricordato come tutto sia “people centric”.  Ma anche come la bellezza di una città e di una località  siano molto più importanti di ogni singola individualità:  vedere gli uomini così piccoli e dimensionati al complesso li rendeva stranamente più umani ….

Un bellissimo esempio di  comunicazione e di racconto che si inserisce in un piano strategico di un APT, quella Basilicata, che con i Diari Digitali (ora rilanciato con una seconda edizione) e Little Italy raccoglie consensi e riscalda  i cuori …

In un bel panel denominato “La musica che ci gira intorno “ è emersa forte l’importanza della creazione di destinazioni artificiali di qualità da legare a quelle naturali.

Con eventi musicali che  possono divenire un segmento strutturato di offerta turistica. E’ necessario parlare ai viaggiatori di oggi che usano sempre più il mobile ( soprattuttto localmente ) con video emozionali e con semplicità: il progetto Puglia Events, i Diari Digitali in Friuli Venezia Giulia e le Fiandre di Tomorrowland da segnalare tra tutti.

 

 

Nei vari dibattiti sul mondo social  si è notato lo stretto legame tra le conversazioni che i teritori aprono grazie ai nuovi strumenti e il calore umano, la cura del prodotto, l’accoglienza : essere social è prima di tutto un atteggiamento mentale.

Molto seguito e devo dire ricco di suggestione lo speech sullo storytelling collaborativo di Gallizio Editore: uno storytravelling che ci ricorda che  ” il  viaggiatore non va svegliato” ma forse anche che il viaggio non va svelato del  tutto, ma evocato, sussurrato facendo leva sul racconto che il territorio esprime con tutta la sua produzione culturale. Forse uno #storylisteningto.

Ci si chiede come evitare che il viaggio diventi un lavoro quasi da ragionieri : @iuba73: #BTO2012 con @mafedebaggis come evitare che il sogno si trasformi in un lavoro? L’algoritmo dei sogni e’ un atteggiamento mentale. Occhio a Pleens 😉

 

Molte le ricerche presentate:

Utilizzo dei Social Media nel Turismo con Vincenzo Cosenza e BlogMeter, e  la comparazione della prassi di APT regionali e nazionali con lo  Webbing dello Studio Giaccardi.

E’ evidente il desiderio di misurarne gli effetti, soprattutto sul ROI, con delle metriche. Mi resta l’idea di strumenti molto liquidi da comprendere nelle sue potenzialità, con forti radici nell’offline, nell ‘accoglienza e nella qualità del prodotto per non generare aspettative non mantenute.

Forse ad oggi slegarli da una logica di misurazione del ROI  in senso stretto può aiutare a costruire progetti migliori, curare la reputazione, instaurare relazioni, creare empatia e innamoramento.

-Social media marketing : tra le tante ricerche presentate quella della Cornell University alla quale abbiamo dato piacevolmente un piccolo contributo come azienda e che si integra a quella sui flash deals dello scorso anno evidenziando come li si debba ancora comprendere bene e chiarendo la loro maggiore efficacia come strumenti di marketing e non di vendita.

L’analisi sul mondo mobile coordinata dal Professor Baggio ci ha lanciato su scenari molto vicini, con l’esigenza di calibrare una comunicazione adatta e l’interfaccia più usabile certi che da mobile non solo si prenota ma si sceglie, si valuta e si cercano info.

 

 

La cassetta degli attrezzi : utilissima per molti, forse scontata per alcuni, con panels di gran livello come quello di Arturo Salerno sull’uso di Web Master Tools o quello sentito e appassionato di Francesca Campagna sulla gestione del suo Hotel grazie a tanta creatività. O ancora alcune buone regole per una presenza on line misurata e efficace nel panel con Miriam Bertoli.Non saprei scegliere per il prossimo anno se  provare percorsi tematici che permettano  di seguire e immergersi in unico filone o  saltare da un argomento all’altro.

Mi piacerebbe un  finale di festa ma anche di  dibattito su quanto visto e sentito, sempre più attori del Turismo coinvolti, uno speach di chi fa innovazione in senso generale e suggerisce nuovi trends e possibilità applicative per il turismo (Arduino ? ), case history  di prodotti, Hotel, servizi dal mondo, un modulo sul Tourism Experience Design.

 

 

O un panel discussione sugli Aeroporti per esempio. Quale è la funzione degli aeroporti oggi?

La Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha approvato tempo fa una relazione sul futuro degli aeroporti regionali che sempre più si dimostrano essere alla base dello sviluppo delle regioni europee.

Nel mondo ricerche come Airports of The Future si interrogano e indagano, in tante città come Vancouver li si personalizza e li si integra alle peculiarità territoriali, le nuove tecnologie cambieranno gli scenari di fruizione dall’acquisto della biglietteria tramite smartphone alla modalità di check in self service.Come un aeroporto può integrarsi con il territorio circostante, diventare da nonluogo a luogo.

Esistono non luoghi o esistono anche non città, non destinazioni, non regioni ?

Con tutti gli operatori della filiera si è discusso di cambiamenti sempre più veloci che forse favoriranno il network e la personalizzazione del prodotto.

Le OLTA cercano nuove soluzioni, gli hotel hanno la possibilità di usare meglio il mix distributivo e di proporsi insieme come promotori territoriali, il viaggiatore sempre più mobile cerca calore e emozione e qualità oltre al prezzo ( forse Airbnb ci segnala proprio questo).

 

 

Il nostro viaggio conoscitivo continuerà per poter dare risposte ricche di qualità e entusiasmo sul Turismo in Italia.

Ma allora Where Hell is Italia ? Dove si trova e dove va l’Italia ? ( per me la domanda è anche “dove va la Sardegna? “) Saremo costretti a dare risposte con serietà, lavoro e collaborazione.

Ma più di tutto dovremo formare i cittadini e gli operatori, i nostri bambini, raccontando loro che “il Futuro non è finito” perchè dalla divisione, dalla rassegnazione, dall’isolamento, dalla competizione individuale poco o nulla potremo ottenere in questo senso.

Del resto come cantano i  Carnicats dei Diari Digitali Friuli ” Il dilemma della provincia finisce dove comincia, la gente che si critica è quella a cui si somiglia ”

 

 

E come diceva una mia amica israeliana con una sua espressione personale : “il cattivismo è peggio del buonismo”. Sull’entusiasmo e solo su quello si possono coltivare le professionalità pur necessarie per innescare circuiti di crescita. Fuori dalle nostre fortezze alla ricerca di una saggezza turistica da inventare…

“Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite. “Mark Twain

* Grazie a BTO per questa esperienza da operatore, blogger, amico. Grazie  a tutte le persone che mi hanno dedicato anche solo un minuto di scambio 🙂

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